sabato 27 febbraio 2016

L'anticamera dell'oblio

 
Torino 12 ottobre 2012

Oggi non ho voglia di infilarmi in quell’ufficio di stressati.
Un ottobre così grigio non l’avevo mai visto. Grigia l’aria, grigio il cielo, grigia la città. Arrivo al portone dell’ufficio, alzo i tacchi e senza pensarci due volte, faccio dietro-front.
Al telefono farfuglio la prima cosa che mi viene in mente.
Oggi non ci sono.
Mi faccio un regalo.
Mi regalo del tempo. Tempo per me. Tempo di vita.
Passeggiando per Via Roma, mi soffermo ad osservare le vetrine dei negozi e la gente. Mi siedo in una delle panchine di Piazza Castello e mi perdo nei miei pensieri.
Guardo ma non vedo, sento ma non ascolto, penso a tutto e a nulla.
Lei avanza, con passo fermo e cadenzato. Dal suo incedere traspaiono grazia e sobrietà.  Una bella signora, non c’è che dire. Il rumore dei tacchi a spillo echeggia durante le pause del traffico, quando le automobili sembrano temporaneamente sopirsi. Poi, si confonde nuovamente, nel frastuono cittadino. Le scarpe alte e scure slanciano la sua figura snella, sottile e sapientemente vestita con un tailleur che ne disegna le forme, aggraziate ma non appariscenti. La giacca nera dai profili bianchi e una longuette al ginocchio esaltano il suo corpo femminile, dai tratti quasi adolescenziali. Ma qualche impercettibile segno sulla fronte, ne tradisce l’età.
Si avvicina e siede nella panchina accanto alla mia. Noto la borsa che porta sulla spalla sinistra. Una piccola pochette nera in armonia con l’insieme. La signora ha capelli lisci, corvini e lucenti che ricadono sulle spalle con fare sbarazzino, mossi dalla brezza mattutina.
Si guarda intorno per qualche istante, incontrando il mio sguardo. I suoi occhi azzurri e profondi denotano un  leggero velo di malinconia.  Le gambe lunghe e affusolate si accavallano mostrando le caviglie sottili ornate da un filo dorato sotto le calze trasparenti...
 
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Domani forse...

Dal libro I 3RACCONTI



Credo mi piacerà Čajkovskij una volta uscito da qui. Lo ascolto sempre e mi rende un tantino malinconico. Ma la dolcezza delle sue note spesso mi accompagna nelle lunghe ore del giorno. ‘Il lago dei cigni’ è la mia musica preferita e mi perdo nella sua melodia fin quasi alla commozione.
Chissà come sarà là fuori. Non che stia male qui, anzi.
Sto benissimo, cullato dalle onde, protetto dal calore e forse non ho il desiderio di uscirne. Non fosse per la mia innata curiosità di sapere cosa c’è nel mondo esterno, me ne starei qui per sempre, al caldo e in pace con me stesso.
Cibo a iosa, musica ricercata, sano movimento.
Avvolto in un piacevole tepore, mi beo, senza pensiero alcuno.
Una dimensione celestiale, fatta d’amore e protezione, al di là dello spazio e del tempo.
Qui, dove tutto è possibile e dove io posso essere tutto, in comunione con te e con l’universo intero.
Risalgo lentamente la scala musicale facendo di ogni nota uno scalino da percorrere lentamente, passo dopo passo e quando arrivo in cima, mi abbandono in uno stato di assoluto benessere.
Non ho ricordi lontani. Ricordo solo di essermi risvegliato in un mare caldo e che tutto per me, era una novità.
E’ trascorso un po’ di tempo dal mio risveglio, ma non saprei dire quanto.
Talvolta, canto per te.
Non è cosa risaputa, ma cantiamo spesso e solo chi nutre per noi un affetto profondo, può sentirlo.
Il libero canto dell’innocenza.
Il canto di colui che ancora non è...

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domenica 7 febbraio 2016

IL MARE SOPRA IL CIELO


Il libro della settimana è a cura dell'autore Paolo Maria Clemente: IL MARE SOPRA IL CIELO: Cordiali saluti da un mondo alieno.
Non si tratta di un romanzo ma di una reale visione storica contemporanea nella quale vengono riportati gli epocali cambiamenti a livello mondiale e le conseguenze che da essi ne derivano trattandoli come fossero una malattia. L'autore propone nella sua opera la possibilità di porvi rimedio attraverso "cure" semplici ma efficaci.