lunedì 29 giugno 2015

Intervista a Dario Villasanta di Anna Ledda





 
Cari amici, oggi vi propongo l'intervista a Dario Villasanta,  scrittore emergente che con il suo romanzo "Angeli e Folli" ha vinto il premio speciale 'Emotion' al concorso: Premio Letterario Internazionale della Città di Cattolica.

  

  Perché hai cominciato a scrivere libri?
Perché i racconti non mi bastavano più. Una volta proprio tu, ricordo, postasti su face book una frase di Zafòn che diceva che quando un autore vede il suo nome stampato per la prima volta accanto a un suo scritto, ecco, quella è la sua maledizione. Forse è stato proprio così.

Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Sono un impaziente che non ama starsene con le mani in mano, in nessun frangente. Amo quindi fare qualsiasi cosa abbia un epilogo che dia soddisfazione, fosse anche soltanto cucinare (cosa che amo fare peraltro). Io scrivo sin da ragazzino, pertanto scrivere non ha un ruolo, bensì è una mia dimensione.

Chi è Dario Villasanta?
Dario Villasanta è un passato composto da un mix di vita felice e anni disastrati. L’io di adesso ne è il risultato.

Che tipo di rapporto hai con la scrittura?
Mi asciuga e mi tormenta. Non sono uno di quegli autori che ti dice che quando scrive si diverte, anzi. Io mi scavo e soffro, perché devo cercare dentro di me non solo le sensazioni che ho provato io in una determinata situazione, ma anche quelle che avrebbero provato terze persone. Quindi…

Ti capita di scrivere a mano o scrivi rigorosamente con il computer?
Angeli e folli è stato scritto per almeno due stesure a mano, su fogli riciclati perché la carta costa (vivo in Liguria, non dimenticarlo…). Ora per motivi di tempistiche sto scrivendo solo al PC, ma il gusto di far scricchiolare la penna sulla carta è unico!

Quali sono gli ultimi libri che hai letto?
Metropoli di Massimiliano Santarossa e il primo di Restituta Carbone.

E i libri che consiglieresti?
Tutti tranne quelli di Coelho (rido).

Hai un genere letterario specifico?
Non più di tanto, anche se mi piacciono molto la Storia e il il thriller psicologico.

Qual è il tuo punto di vista sugli e-book? Pensi che siano una minaccia per i tradizionali  libri cartacei?
Gli ebook li legge volentieri anche un tradizionalista come me. Credo sia solo questione di abitudine e permettono di accostarsi a basso prezzo anche ad autori che in libreria non si comprerebbero perché sconosciuti o altro. Quindi nessuna minaccia per il cartaceo, bensì promozione dico io.

Quali sono i tuoi progetti letterari futuri?
Ho terminato un romanzo tra l’esoterico e il sentimentale, vorrei pubblicarlo prima di Natale. Però il vero ‘colpo’, te lo annuncio in anteprima, è che sto scrivendo il seguito di Angeli e folli. Sono già a due terzi, e lì sarà tutto da decidere…

"Angeli e folli".  Cosa ti ha portato alla scelta di questo titolo?
L’incredibile capacità che abbiamo di giudicare folle chi si dà da fare gratuitamente per gli altri.

Perché dovremmo leggere il tuo libro?
Perché la tematica è scottante, perché la narrazione è più che scorrevole e, soprattutto, perché siamo tutti un po’ angeli e folli.


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