Cari amici,
oggi vi propongo l'intervista a Dario Villasanta, scrittore emergente che con
il suo romanzo "Angeli e Folli" ha vinto il premio speciale 'Emotion'
al concorso: Premio Letterario Internazionale della Città di Cattolica.
Perché hai cominciato a scrivere libri?
Perché i racconti non mi
bastavano più. Una volta proprio tu, ricordo, postasti su face book una frase
di Zafòn che diceva che quando un autore vede il suo nome stampato per la prima
volta accanto a un suo scritto, ecco, quella è la sua maledizione. Forse è
stato proprio così.
Spiegaci in poche parole chi sei, cosa ami fare e qual
è il ruolo della scrittura nella tua vita.
Sono un impaziente che non
ama starsene con le mani in mano, in nessun frangente. Amo quindi fare
qualsiasi cosa abbia un epilogo che dia soddisfazione, fosse anche soltanto
cucinare (cosa che amo fare peraltro). Io scrivo sin da ragazzino, pertanto
scrivere non ha un ruolo, bensì è una mia dimensione.
Chi è Dario Villasanta?
Dario Villasanta è un
passato composto da un mix di vita felice e anni disastrati. L’io di adesso ne
è il risultato.
Che tipo di rapporto hai con la scrittura?
Mi asciuga e mi tormenta.
Non sono uno di quegli autori che ti dice che quando scrive si diverte, anzi.
Io mi scavo e soffro, perché devo cercare dentro di me non solo le sensazioni
che ho provato io in una determinata situazione, ma anche quelle che avrebbero
provato terze persone. Quindi…
Ti capita di scrivere a mano o scrivi rigorosamente
con il computer?
Angeli e folli è stato scritto per almeno
due stesure a mano, su fogli riciclati perché la carta costa (vivo in Liguria,
non dimenticarlo…). Ora per motivi di tempistiche sto scrivendo solo al PC, ma
il gusto di far scricchiolare la penna sulla carta è unico!
Quali sono gli ultimi libri che hai letto?
Metropoli di Massimiliano Santarossa
e il primo di Restituta Carbone.
E i libri che consiglieresti?
Tutti tranne quelli di Coelho
(rido).
Hai un genere letterario specifico?
Non più di tanto, anche se
mi piacciono molto la Storia e il il thriller psicologico.
Qual è il tuo punto di vista sugli e-book?
Pensi che siano una minaccia per i tradizionali libri cartacei?
Gli ebook li legge
volentieri anche un tradizionalista come me. Credo sia solo questione di
abitudine e permettono di accostarsi a basso prezzo anche ad autori che in
libreria non si comprerebbero perché sconosciuti o altro. Quindi nessuna
minaccia per il cartaceo, bensì promozione dico io.
Quali sono i tuoi progetti letterari futuri?
Ho terminato un romanzo tra
l’esoterico e il sentimentale, vorrei pubblicarlo prima di Natale. Però il vero
‘colpo’, te lo annuncio in anteprima, è che sto scrivendo il seguito di Angeli e folli. Sono già a due terzi, e
lì sarà tutto da decidere…
"Angeli e folli". Cosa ti ha
portato alla scelta di questo titolo?
L’incredibile capacità che
abbiamo di giudicare folle chi si dà da fare gratuitamente per gli altri.
Perché dovremmo leggere il tuo libro?
Perché la tematica è
scottante, perché la narrazione è più che scorrevole e, soprattutto, perché
siamo tutti un po’ angeli e folli.